martedì 6 gennaio 2015

Siamo alla frutta?

Siamo arrivati alla frutta?
Può darsi. Qualcuno sostiene che abbiamo ancora qualche carta da giocare per risollevare le sorti della partita, ma secondo me il qualcuno in questione è un incauto ottimista.
Sto parlando dell'Italia?
No, sto parlando del pianetino che abitiamo.
Partiamo alla grande!, direte voi, ma credo che un semplice sguardo in giro vada bene per cominciare.
Facciamo un po' di baccano, tanto per dare fastidio...
Recentemente sono scomparsi tre protagonisti della musica. Mango, Joe Cocker, Pino Daniele. Non erano di primo pelo nessuno dei tre, ma va da sé che, dal momento che erano di carne e ossa come gli altri, prima o poi dovevano tirare le cuoia. La cosa assurda è stata l'incredibile eco che queste morti hanno avuto (nel resto del mondo solo quella del vecchio Joe e non me ne vogliano i campanilisti per forza), dal momento che ogni giorno se ne vanno milioni di persone senza che a nessuno gliene freghi una beneamata pippa.
Voi direte che erano persone famose e io vi capisco, perchè quando calerà il sipario su Springsteen sarò triste pure io, ma sarebbe civile, nonché umano, considerare quanta gente ci lascia le penne per i motivi più svariati senza che un misero trafiletto o una notiziola alla fine del Tg  ne dia nota.
Lo so, lo so...state pensando che faccio del qualunquismo. Avete ragione, probabilmente.
Sono così qualunquista che mi preme ricordare, di tanto in tanto, che mentre noi si festeggiava il Natale appena passato (la festa dei buoni, avete presente?) da qualche parte nel resto del globo una manciata di gente quanta ne può contenere il Santiago Bernabeu di Madrid cadeva stecchita per mancanza di cibo. Cioè, in altre parole, noi ci si abbuffava e quelli morivano di fame.
Ve ne siete ricordati mentre azzannavate il panettone? Sono sicuro di sì.
E mi preme ricordare, talvolta, che esiste uno sparuto manipolo di persone che gestisce talmente tanto denaro da poter cancellare il debito dei paesi del terzo mondo domani. Sì, avete capito, domani, non tra dieci anni. E a voi, cambia qualcosa saperlo?
A me sì.
Cambia la mia visione delle cose.
Perchè mentre facciamo i soliti e triti convenevoli di Capodanno augurandoci un anno diverso, migliore, che ci dia e ci porti soddisfazioni, lo facciamo sempre con lo sguardo rivolto allo specchio. Lo facciamo guardando noi stessi. Perchè siamo parte di una massa di egoisti (e pure un tantino scemi). C'è da dire che di quella massa non fa parte tutta l'umanità, altrimenti invece di essere alla frutta (?) saremmo nel bel mezzo di una catastrofe globale.
Va da sé che la parte è bella grossa e alzi la mano chi può dire di no.
Qualunquismo, qualunquismo...
Sì...lo so.
Avete sentito che la Germania di Frau Angela ha dichiarato che la Grecia può anche togliersi dall'Eurozona senza che ai crucchi gli si scombini il sonno? Ma come, fino all'altro ieri li hanno bastonati a suon di multe, multine, decreti e cazzate varie e adesso gli dicono che possono levarsi dalle palle? Ve lo dico io il perchè. Alla Tedesconia di "salvare" la Grecia non gliene mai importato un fico secco, perchè una volta tornata alla dracma e con una inflazione da girone dantesco qualcuno (indovinate chi?) si farà avanti comprando a prezzi ridicoli tutto quel che c'è. Praticamente come ai saldi di fine stagione.
Dite, a voi dei greci ve n'è mai importato qualcosa?
Eh già, abbiamo i nostri di problemi, dico bene?
Noi abbiamo i nostri, loro hanno i loro, in Africa c'è l'ebola che rompe e Putin schiamazza contro l'Europa manco fosse una moglie tradita.
Intanto, mentre scrivo, qualcuno è morto, un altro ha salvato una vita, uno è nato, qualche altro migliaio non sa se domani mangerà e tanti (come voi e me) si dilettano nel pensiero che ce la faremo a risollevarci.
Io sarò anche un qualunquista, ma sapere che undici milionari in calzoncini corti hanno giocato una partita a palla con il lutto al braccio per la morte di un cantante, mentre ogni cazzo di giorno seppelliamo badilate di gente (anche) per la nostra indifferenza e paesi interi crollano sui colpi del Dio denaro mi fa piuttosto incazzare.
E, sì, forse non siamo alla frutta, ma abbiamo già mangiato il secondo...

Alla prossima.