venerdì 25 maggio 2018

La Rete Impazzita (Due Chiacchiere A Proposito Del Web)



La Rete, la Rete…questo universo che ci sfugge.
Mi verrebbe da dire “ci sfugge di mano”, più che dalla comprensione. Non trovate?

Un tempo lontano, anche se sembra meno, quando si aveva un dubbio su qualche argomento ci si rivolgeva ai libri. In casa, in biblioteca o in libreria era a questi (pare) vetusti oggetti che ci si riferiva. Magari si doveva perdere un po’ di tempo, ma si finiva sempre per trovare quel che si cercava. 


Nell’odierno XXI secolo di compressa tecnologia superveloce tutto è a disposizione di un click. Vai su internet e hai risolto.
Architettura, storia, geografia, fisica quantistica, matematica teorica, cucina regionale, nazionale e mondiale, politica interna ed estera; evoluzione del motore a scoppio e arte contemporanea, razze canine e calcolo differenziale, albo d’oro dei mondiali di beach volley e giacimenti di berillio.
Sul web trovi lo scibile umano a portata di mouse.

Figo, vero?
Mica tanto.

La Rete è un calderone in continuo rimescolamento e evoluzione dove, però, accanto a milioni di informazioni esatte ci sono miliardi di cazzate spacciate per vere.

A lungo andare questo sistema ha generato due fenomeni involontari: il “Principio di Dubbio Automatico” e il “Principio di Fiducia Per Forza”.

Purtroppo, accanto, per esempio, alla cristallina ovvietà degli enunciati delle Leggi della Dinamica si leggono altrettante cristalline scempiaggini sull’invenzione di una macchina capace di “vedere” il passato (Cronovisore). 


Dal momento che le Leggi della Dinamica sono conosciute e dimostrate dovrebbe essere facile, per il lettore, non scivolare nella panzana grande come un pianeta di una macchina che vede il tempo (e lo fotografa!).

Ahimè, invece si realizza una cosa pazzesca: una massa indefinita ed enorme di persone crede al Cronovisore senza che esista una sola prova a sostegno, una dimostrazione chiara, qualche principio fisico che lo appoggi.
Da qui ad arrivare a qualche simpatico cerebroleso che la spara sulla ineluttabile certezza che la Terra sia piatta è un gioco da ragazzi.
Siamo ai limiti del sostenibile. 



Il Principio di Dubbio Automatico nasce a causa delle tera-stupidaggini che navigano nel melmoso mare dell’informazione virtuale.
A forza di leggere queste cose si finisce per mettere in dubbio anche ciò che dubbio non dovrebbe avere.
Si mettono in discussione una serie di ovvietà scientifiche che per divenire tali hanno lottato contro il tempo, l’ostracismo delle religioni, il conservatorismo di epoche ottuse.
Tutto spazzato via, in pochi anni, dalla Rete “genera-fenomeni”.

È chiaro che ciò che è dimostrato scientificamente ha ben poche speranze di essere confutato, a meno che a farlo non sia un pool di scienziati e ricercatori con i contro attributi, ma rimane il fatto, tristissimo, che per colpa di una schiera di personaggi ai limiti della patologia schizofrenico-paranoide alcune certezze risentano del peso del dubbio.

A giocare un ruolo fondamentale in questa partita è proprio il “Principio di Fiducia Per Forza” che, lapalissiano direi, si giova della dilagante ignoranza nella popolazione mondiale.

Domanda: ai tempi in cui la Rete non c’era eravamo più acculturati?
Risposta: no, le cazzate circolavano libere anche allora.
Quindi, dov’è il problema?

Il problema, cari i miei naviganti, è quel che la Rete ha generato: la possibilità di spararla sempre più grossa davanti a una platea di miliardi di persone, non al bar sotto casa. 


Eh già, perché al bar la stronzata rimane confinata o, mal che vada, fa il giro del quartiere e poi, una volta sputtanata, si spegne.
Attraverso il web, ahimè, con siti ridondanti di paroloni a effetto e fotografie “cattura-pirla” si è moltiplicata un’intera generazione di individui sottomessi, sotto-acculturati e creduloni all’inverosimile; una platea che si beve qualsiasi cosa come fosse il Verbo in diretta dal Paradiso.

E questo perché? Per lo stesso motivo che spinge ancora oggi una marea di gente a credere a tutto quello che vomita la televisione.
«Se lo dice la tv, allora è vero».
«Se lo leggo in Rete, allora è vero».

Già, già…
Qualche esempio condito da un po’ di sano umorismo: 


-Gli alieni sono sbarcati e: ci dominano;
 si sono infiltrati tra noi;
 sono in combutta con i governi;
 buttatene lì una voi…


-Non siamo mai andati sulla Luna;
 Sì, ci siamo andati e abbiamo scoperto “la qualsiasi cosa incredibile”;
 Non ci siamo andati, ma abbiamo fatto finta di sì;
 …un’altra cazzata a caso, prego.






-La seconda guerra mondiale l’hanno voluta gli americani e gli inglesi con il benestare dell’Urss;
 i campi di sterminio nazisti non sono mai esistiti;
 la Shoah non ha mai avuto luogo;
 Hitler voleva solo unificare l’Europa (o era Teschio Rosso?).
 E Capitan America ha rovinato tutto, mannaggia a lui…





-La Terra è piatta;
 no, è sferica;
 no, è cava;
 no, è un ologramma (quella è la Luna, scusate);
 no, è solo un’elaborazione virtuale generata da un teragigamegasupercomputer…
 e ‘sticazzi, no? 




-Chi comanda il pianeta sono i Rettiliani.
 E anche il gruppo Bilderberg.
 E i Rotschild.
 E mia nonna in cariola dove la mettiamo?






-Esistono gli angeli, chi vede gli angeli, chi parla con gli angeli, chi vive con gli angeli.
 Chi ne ha uno custode, chi due e chi addirittura anche la colf e l’autista (sempre angelici).


-Esistono fantasmi, spiriti, entità nascoste, poltergeist…e chi chiamerai?! Ghostbusters!











-Le scie chimiche sono un’operazione super segreta segretissima per avvelenarci tutti.
 Peccato che “tutti” sappiamo delle pericolosissime scie e quindi l’operazione non è più segreta.
 I super-testoni dell’operazione medesima allora si straincazzano e dicono che non è vero niente,   ma continuano a sparare scie a destra e a manca, così impariamo…


-I vaccini ci fanno ammalare;
 anzi no;
 anzi sì;
 che ne so.
 Io però li ho fatti, sto bene e vaffanculo…







-Il Nuovo Ordine Mondiale prepara il terreno a un futuro oscuro di dominazione che…il resto a piacere.







-I Maya avevano previsto la fine del mondo;
 no, solo quella del calendario;
 no, è sbagliata l’interpretazione della data;
 sì, ma ci ha salvato l’Era dell’Acquario;
 …ma adesso ci penseranno le previsioni degli Incas, dei Toltechi e degli Olmechi, offesissimi perché ignorati.


-Siamo onnivori;
 no, frugiveri;
 no, vegetariani;
 no, vegani;
 non mangiamo più e amen.





-Gli scienziati non ci dicono tutta la verità.
 Le Agenzie Spaziali non ci dicono tutta la verità.
 I Governi non dicono tutta la verità.
 Però noi sappiamo La Verità.



Ecco, cose buttate a caso e giocosamente irriverenti come quelle soprascritte vi danno un’idea di come funziona il mondo della Rete nell’odierno panorama.

In buona sostanza, una sequenza infinta di cazzate che non hanno nessuna possibilità di essere credibili, ma che accolgono schiere di tonti che ci cavillano sopra, scrivono “articoli” a tema e si imbufaliscono pure quando fai notar loro che raccontano stronzate senza-una-prova-che-sia-una.

Il Principi di Dubbio Automatico, ahimè, colpisce tutte quelle persone ancora sane di mente che si ribellano e si infastidiscono alla lettura di tutte queste scempiaggini; come detto, si è innescato un sistema di rigetto che mette in dubbio parecchie notizie, anche e soprattutto quelle che hanno provenienza certificata e magari qualche autorevole firma a sostegno.
È l’apoteosi della follia.

Il Principio di Fiducia Per Forza ha ampiamente dimostrato non solo che l’ignoranza è contagiosa, ma che la stupidità è più prolifica di una squadra di conigli.
Questo Principio, cardine fondante dello sfacelo culturale degli ultimi anni, permette tutto. 


-John Smith è un ex agente governativo che ci svela i piani dell’invasione aliena dei lombrichi volanti di Epsilon Eridani? Gli crediamo!
-Mario Rossi dice che è stato trecento anni nel futuro e ci rivela come saremo? Gli crediamo!
-Un tizio dice che esiste una macchina che vede il passato? Gli crediamo!

Verificare? Cercare? Analizzare? Confutare? Ma per carità, non sia mai!

La Rete elargisce a ogni pico secondo una stupidaggine nuova che dopo cinque minuti avrà migliaia di “like” e “click”, generando uno tsunami nello tsunami di puttanate senza vergogna.

Gioco forza è ovvio che poi il Principio di Dubbio Automatico ti prende anche se non vuoi, porcocane!


Per non parlare della razza di geni per eccellenza, i complottisti.
Questi super-fenomeni si inerpicano sulle alture impervie dell’eufemisticamente improbabile dando vita a tutta una serie di scempiaggini secondo le quali esiste un complotto per ogni caspita di cosa e avvenimento.

Si assiste a una sequenza di notizie martellanti che, a seguirle tutte, si rischia seriamente la sanità mentale.

C’è sempre un false flag.
Nell’attentato, nell’esplosione, nella visita di un Capo di Stato, nelle elezioni, nel referendum, nel lancio del nuovo satellite, in quello che dice Trump, in quello che dice Putin, in quello che dice la Merkel.

Non se ne esce. È sempre tutto in discussione, in dubbio. C’è sempre qualcosa sotto.
La pizza margherita? Non esiste, è una finzione.
La Nazionale è fuori dai mondiali? È un’operazione sotto copertura di agenti infiltrati del governo ombra del “che minchia ne so”.

Capito come siamo messi?

La Rete, la nostra amata Rete che ci ha unito da un estremo all’altro del mondo (piatto, rotondo, conico?) è la madre di tutta una serie di sventure che ancora non abbiamo capito quanto ci costerà in termini di sopravvivenza culturale e intellettiva.


Se il Principio di Dubbio Automatico è una conseguenza fastidiosa, ma comprensibile, il Principio di Fiducia Per Forza è peggio del virus Ebola, del vaiolo e della peste nera. 


Non ci resta che sperare in una sterzata illuminatrice; non dico un ritorno allo studio, non vorrei mai che in troppi stramazzassero per la fatica, ma almeno un pizzico di buon senso.

Mah… Può essere che anch’io sia vittima di una mente telepatica aliena che mi sta fuorviando.
Ma vaff….



Saluti


P.S: i due Principi enunciati nell'articolo sono chiaramente frutto della mia mente "brighella" quindi, fatevi un favore, non andate a cianciare in giro che "esiste uno studio atto a...", ok? Altrimenti nun se n'esce da 'sto ggiro!


Rolando


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