La Rete, la Rete…questo universo che ci sfugge.
Mi verrebbe da dire “ci sfugge di mano”, più che dalla
comprensione. Non trovate?
Un tempo lontano, anche se sembra meno,
quando si aveva un dubbio su qualche argomento ci si rivolgeva ai libri. In
casa, in biblioteca o in libreria era a questi (pare) vetusti oggetti che ci si
riferiva. Magari si doveva perdere un po’ di tempo, ma si finiva sempre per
trovare quel che si cercava.
Nell’odierno XXI secolo di compressa
tecnologia superveloce tutto è a disposizione di un click. Vai su internet e hai risolto.
Architettura, storia, geografia, fisica quantistica, matematica teorica, cucina regionale, nazionale e mondiale, politica interna ed estera; evoluzione del motore a scoppio e arte contemporanea, razze canine e calcolo differenziale, albo d’oro dei mondiali di beach volley e giacimenti di berillio.
Sul web trovi lo scibile umano a portata di mouse.
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Figo, vero?
Mica tanto.
La Rete è un calderone in continuo rimescolamento e evoluzione
dove, però, accanto a milioni di informazioni esatte ci sono miliardi di cazzate spacciate per vere.
A lungo andare questo sistema ha generato due fenomeni
involontari: il “Principio di Dubbio Automatico” e il “Principio di
Fiducia Per Forza”.
Purtroppo, accanto, per esempio, alla cristallina ovvietà degli
enunciati delle Leggi della Dinamica si
leggono altrettante cristalline scempiaggini sull’invenzione di una macchina
capace di “vedere” il passato (Cronovisore).
Dal momento che le Leggi della Dinamica sono conosciute e dimostrate dovrebbe essere facile, per il lettore, non scivolare nella panzana
grande come un pianeta di una macchina che vede il tempo (e lo fotografa!).
Ahimè, invece si realizza una cosa pazzesca: una massa indefinita
ed enorme di persone crede al Cronovisore senza che esista una sola prova a
sostegno, una dimostrazione chiara, qualche principio fisico che lo appoggi.
Da qui ad arrivare a qualche simpatico cerebroleso che la spara
sulla ineluttabile certezza che la Terra
sia piatta è un gioco da ragazzi.
Siamo ai limiti del sostenibile.
Il Principio di Dubbio
Automatico nasce a causa delle tera-stupidaggini che navigano nel melmoso mare
dell’informazione virtuale.
A forza di leggere queste cose si finisce per mettere in dubbio
anche ciò che dubbio non dovrebbe avere.
Si mettono in discussione una serie di ovvietà scientifiche che
per divenire tali hanno lottato contro il tempo, l’ostracismo delle religioni,
il conservatorismo di epoche ottuse.
Tutto spazzato via, in pochi anni, dalla Rete
“genera-fenomeni”.
È chiaro che ciò che è dimostrato scientificamente ha ben poche
speranze di essere confutato, a meno che a farlo non sia un pool di scienziati
e ricercatori con i contro attributi, ma rimane il fatto, tristissimo, che per
colpa di una schiera di personaggi ai
limiti della patologia schizofrenico-paranoide alcune certezze risentano
del peso del dubbio.
A giocare un ruolo fondamentale in questa partita è proprio il “Principio
di Fiducia Per Forza” che, lapalissiano direi, si giova della dilagante
ignoranza nella popolazione mondiale.
Domanda: ai tempi in cui la
Rete non c’era eravamo più acculturati?
Risposta: no, le cazzate circolavano libere anche allora.
Quindi, dov’è il problema?
Quindi, dov’è il problema?
Il problema, cari i miei naviganti, è quel
che la Rete ha generato: la possibilità di spararla sempre più grossa
davanti a una platea di miliardi di persone, non al bar sotto casa.
Eh già, perché al bar la stronzata rimane confinata o, mal che
vada, fa il giro del quartiere e poi, una volta sputtanata, si spegne.
Attraverso il web, ahimè, con siti ridondanti di paroloni a
effetto e fotografie “cattura-pirla” si è moltiplicata un’intera generazione di
individui sottomessi, sotto-acculturati
e creduloni all’inverosimile; una platea che si beve qualsiasi cosa come
fosse il Verbo in diretta dal Paradiso.
E questo perché? Per lo stesso motivo che spinge ancora oggi una
marea di gente a credere a tutto quello che vomita la televisione.
«Se lo dice la tv, allora è vero».
«Se lo leggo in Rete, allora è vero».
Già, già…
«Se lo leggo in Rete, allora è vero».
Già, già…
Qualche esempio condito da un po’ di sano umorismo:
-Gli alieni sono sbarcati e: ci dominano;
si sono infiltrati tra noi;
sono in combutta con i governi;
buttatene lì una voi…
si sono infiltrati tra noi;
sono in combutta con i governi;
buttatene lì una voi…
-Non siamo mai andati sulla Luna;
Sì, ci siamo andati
e abbiamo scoperto “la qualsiasi cosa incredibile”;
Non ci siamo andati,
ma abbiamo fatto finta di sì;
…un’altra cazzata a
caso, prego.
i campi di sterminio
nazisti non sono mai esistiti;
la Shoah non ha mai
avuto luogo;
Hitler voleva solo
unificare l’Europa (o era Teschio Rosso?).
E Capitan America ha
rovinato tutto, mannaggia a lui…
no, è sferica;
no, è cava;
no, è un ologramma
(quella è la Luna, scusate);
no, è solo
un’elaborazione virtuale generata da un teragigamegasupercomputer…
e ‘sticazzi, no?
-Chi comanda il pianeta sono i Rettiliani.
E anche il gruppo
Bilderberg.
E i Rotschild.
E mia nonna in
cariola dove la mettiamo?
Chi ne ha uno
custode, chi due e chi addirittura anche la colf e l’autista (sempre angelici).
Peccato che “tutti”
sappiamo delle pericolosissime scie e quindi l’operazione non è più segreta.
I super-testoni
dell’operazione medesima allora si straincazzano e dicono che non è vero
niente, ma continuano a sparare scie a
destra e a manca, così impariamo…
anzi no;
anzi sì;
che ne so.
Io però li ho fatti,
sto bene e vaffanculo…
-Il Nuovo Ordine Mondiale prepara il terreno a un futuro oscuro di dominazione che…il resto a piacere.
no, solo quella del
calendario;
no, è sbagliata
l’interpretazione della data;
sì, ma ci ha salvato
l’Era dell’Acquario;
…ma adesso ci
penseranno le previsioni degli Incas, dei Toltechi e degli Olmechi, offesissimi
perché ignorati.
no, frugiveri;
no, vegetariani;
no, vegani;
non mangiamo più e
amen.
Le Agenzie Spaziali
non ci dicono tutta la verità.
I Governi non dicono
tutta la verità.
Però noi sappiamo La
Verità.
Ecco, cose buttate a caso e giocosamente irriverenti come quelle soprascritte vi danno un’idea di come funziona il mondo della Rete nell’odierno panorama.
In buona sostanza, una sequenza infinta
di cazzate che non hanno nessuna possibilità di essere credibili, ma che
accolgono schiere di tonti che ci cavillano sopra, scrivono “articoli” a tema e
si imbufaliscono pure quando fai notar loro che raccontano stronzate
senza-una-prova-che-sia-una.
Il Principi di Dubbio Automatico, ahimè, colpisce tutte quelle
persone ancora sane di mente che si ribellano e si infastidiscono alla lettura
di tutte queste scempiaggini; come detto, si è innescato un sistema di rigetto
che mette in dubbio parecchie notizie, anche e soprattutto quelle che hanno
provenienza certificata e magari qualche autorevole firma a sostegno.
È l’apoteosi della follia.
Il Principio di Fiducia Per Forza ha ampiamente dimostrato non
solo che l’ignoranza è contagiosa, ma
che la stupidità è più prolifica di una squadra di conigli.
Questo Principio, cardine fondante dello sfacelo culturale degli ultimi anni,
permette tutto.
-John
Smith è un ex agente governativo che ci svela i piani dell’invasione aliena dei
lombrichi volanti di Epsilon Eridani? Gli crediamo!
-Mario Rossi dice che è stato trecento anni nel futuro e ci rivela come saremo? Gli crediamo!
-Un tizio dice che esiste una macchina che vede il passato? Gli crediamo!
-Mario Rossi dice che è stato trecento anni nel futuro e ci rivela come saremo? Gli crediamo!
-Un tizio dice che esiste una macchina che vede il passato? Gli crediamo!
Verificare? Cercare? Analizzare? Confutare? Ma per carità, non sia
mai!
La Rete elargisce a ogni pico secondo una stupidaggine nuova che dopo cinque
minuti avrà migliaia di “like” e “click”, generando uno tsunami nello tsunami
di puttanate senza vergogna.
Gioco forza è ovvio che poi il Principio di Dubbio Automatico ti prende
anche se non vuoi, porcocane!
Per non parlare della razza di geni per eccellenza, i complottisti.
Questi super-fenomeni si inerpicano sulle alture impervie dell’eufemisticamente
improbabile dando vita a tutta una serie di scempiaggini secondo le quali esiste un complotto per ogni caspita di
cosa e avvenimento.
Si assiste a una sequenza di notizie martellanti che, a seguirle tutte, si
rischia seriamente la sanità mentale.
C’è sempre un false flag.
Nell’attentato, nell’esplosione, nella visita di un Capo di Stato, nelle
elezioni, nel referendum, nel lancio del nuovo satellite, in quello che dice
Trump, in quello che dice Putin, in quello che dice la Merkel.
Non se ne esce. È sempre tutto in discussione, in dubbio. C’è sempre qualcosa
sotto.
La pizza margherita? Non esiste, è una finzione.
La Nazionale è fuori dai mondiali? È un’operazione sotto copertura di agenti infiltrati del governo ombra del “che minchia ne so”.
La pizza margherita? Non esiste, è una finzione.
La Nazionale è fuori dai mondiali? È un’operazione sotto copertura di agenti infiltrati del governo ombra del “che minchia ne so”.
Capito come siamo messi?
La Rete, la nostra amata Rete che ci ha unito da
un estremo all’altro del mondo (piatto, rotondo, conico?) è la madre di tutta una serie di sventure che ancora non abbiamo capito
quanto ci costerà in termini di sopravvivenza culturale e intellettiva.
Se il Principio di Dubbio Automatico è una conseguenza fastidiosa,
ma comprensibile, il Principio di Fiducia Per Forza è peggio del virus Ebola,
del vaiolo e della peste nera.
Non ci resta che sperare in una sterzata illuminatrice; non dico un ritorno
allo studio, non vorrei mai che in troppi stramazzassero per la fatica, ma
almeno un pizzico di buon senso.
Mah… Può essere che anch’io sia vittima di una mente telepatica
aliena che mi sta fuorviando.
Ma vaff….
Saluti
P.S: i due Principi enunciati nell'articolo sono chiaramente frutto della mia mente "brighella" quindi, fatevi un favore, non andate a cianciare in giro che "esiste uno studio atto a...", ok? Altrimenti nun se n'esce da 'sto ggiro!
Rolando
P.S: i due Principi enunciati nell'articolo sono chiaramente frutto della mia mente "brighella" quindi, fatevi un favore, non andate a cianciare in giro che "esiste uno studio atto a...", ok? Altrimenti nun se n'esce da 'sto ggiro!
Rolando