lunedì 23 aprile 2018

Cronache Dall'Assurdo: La Movida Ferrarese




Salve a tutti, ferraresi (di nascita e non, giovani, meno giovani e tutto il resto).

Questo articoletto potrebbe non piacervi, scuotendo il vostro delicato equilibrio e mandandovi letteralmente fuori dai gangheri. Quindi, molto educatamente, mi premuro di avvertirvi: se proseguite, poi non lamentatevi.



Ferrara è stata definita, in tempi recenti, una cloaca.
Io, da ferrarese, quando ho sentito ‘sta cosa mi sono indignato.
Ma come cloaca? Solo cloaca?!

Bravi, avete capito l’antifona.

Nel proseguo mi limiterò a evidenziare lo stato del centro storico.
In un altro articolo passerò in rassegna anche il resto.


La Movida ferrarese e il suo delicato impatto



Ferrara è riconosciuta come una delle città più belle d’Italia. Non è diventata patrimonio dell’Unesco solo per i palazzi, i musei, i parchi e la sua vivibilità (e su questo ce ne sarebbe da dire…magari in un altro articolo), ma anche per la Storia che permea tutta quanta la zona dentro le Mura e, soprattutto, proprio per il suo centro storico.

Orbene…
Malgrado si sia tentato di fare qualcosa, pur senza esagerare, non sia mai!, il centro storico ferrarese (in primis Piazza Municipale, Corso Martiri della Libertà e Piazza Trento e Trieste) è da anni sotto la scure del disastro ambientale quasi ogni sera.

In particolare, le serate dedicate alla appassionante Movida che sposta tonnellate di carne umana al pascolo, in un tripudio di colori, chiacchiericcio, allegria, bevute a go-go e schiamazzi più o meno triviali e alle volte pure divertenti (ma sì, dai…).

Disastro ambientale vi sembra esagerato?
Avete una vaga idea dei quintali di rifiuti che vengono lasciati ogni settimana sul selciato delle zone summenzionate? Avete una vaga idea di cosa significa per la città subire continuamente questo abuso? Vi siete mai chiesti se ha un senso ridurre a un cesso a cielo aperto il centro-città solo perché ci si deve divertire?


Ecco, bravi, provate a farvi qualche domandina, di tanto in tanto.
Perché è facile spararla nel mucchio facendosi paladini dell’italianità quando sono proprio gli italiani (giovani e meno giovani) la maggior parte di quelli che alla sera tolgono decenza e rispetto al centro della città. (Non ce ne sarebbe bisogno, sapete? Abbiamo anche tanto altro che ci toglie il sonno).

Bottiglie abbandonate ovunque. Cartacce e cartine. Sacchetti, coppette di gelato, bicchieri di plastica. Ma non finisce qui! No, certo che no! Il bello arriva quando vedi chiazze di vomito, pisciate sui muri e sui portoni!
Dite di no? Non è così? O state dicendo «Non sono stato io!»?

Ora, dopo un bel respiro, sarebbe ora di chiedersi seriamente un paio di cose.

Perché va bene tutto e io sono il primo che dice che ci si deve divertire e ci mancherebbe altro: la vita è già abbastanza difficile senza che ci si debba togliere il diritto allo svago, ma siamo sicuri che non si possa fare senza comportarsi nel peggiore e incivile dei modi?
Siamo sicuri che sia obbligatorio ridurre a un letamaio il centro di una città solo per far festa? Perché, credetemi, i termini “cesso” e “cloaca” proprio non rendono l’idea.

Una città (e Ferrara non è la sola: chiedere a Pisa, Pavia e Bologna per chiarimenti, tanto per citarne alcune) non può e non deve essere prigioniera di mandrie di persone animate solo dal desiderio di far bisboccia, in barba alle più basilari norme di educazione, rispetto e decoro.


Non è possibile e mi rifiuto di credere che ognuno di quei pagliacci arroganti e presuntuosi che sporcano, gettano, pisciano e vomitano si comportino allo stesso modo dentro alle mura di casa loro.

E quindi, è ovvio, sorge una domanda: perché succede?


Quel che è andato perduto



Ferrara non è sempre stata così.

Nel lontano 1995 (lontano, sì, ma non un secolo fa) anch’io mi trovavo in piazza con la banda di amici. Si andava a bere qualcosa, ci si divertiva, si schiamazzava e nelle serate tiepide di primavera e calde d’estate ci si sedeva in giro: sul listone, sotto la Galleria Matteotti, sul sagrato della Cattedrale.

La Movida, all’epoca, non c’era ancora, ma c’eravamo noi e molti altri. Eravamo ragazzi come quelli di oggi? Certo, ma un piccolo senso di decoro e educazione, se non di timore per paura che arrivasse una Volante dei Carabinieri (e in un paio di occasioni è successo…), ci portava a non esasperare troppo i tipici comportamenti della gioventù.

Io avevo 27 anni all’epoca, quindi non proprio un ragazzino, ma sia noi che quelli più giovani eravamo molto meno “assatanati” di quelli di oggi.

In 23 anni che cos’è successo? Come siamo arrivati a tutto questo? L’educazione e il rispetto che fine hanno fatto? E, soprattutto, di chi è la colpa?

Anno dopo anno le cose sono cambiate. I concetti di una tranquilla e decorosa convivenza sono finiti al macero. L’educazione dei più giovani è deragliata e quella dei più grandi si è vaporizzata.


Si vive l’uscita in centro, in piazza, per la bevuta o per altro, come il momento per scatenare gli istinti peggiori, sfanculando i precetti dei genitori o, peggio, sfanculando sé stessi in quanto genitori!
Un bel chissenefrega in faccia alla società (presunta) civile in cui si è immersi. Un bel vaffanculo a regole e doveri: mi devo divertire e lo voglio fare come mi pare!

Vi sembra troppo? Eppure, è questo che emerge da quelli che sono tutto fuorché casi isolati. Questa è roba di tutte le settimane, cari miei. Che vi piaccia oppure no.


Quelli che si indignano e quelli che…

Non è la prima volta che la Movida ferrarese sale agli onori della cronaca locale. Era già successo tempo addietro e ri-succede in questi giorni, dopo che stampa cartacea e multimediale si sono messe in moto per condannare lo sfacelo in cui è stato lasciato lo scalone di Piazza Municipale (sì, quello che porta alla sede dell’Amministrazione Comunale) in una sera “di bisboccia alla grande, baby!”.

(Foto scattata da Nicola Lodi)

Si sono mossi in molti. Giornalisti, come detto, ma anche privati cittadini ed esponenti politici non proprio in linea con il Sindaco e la sua giunta.
Uno su tutti va citato, almeno per amor di verità. Nicola Lodi, Segretario della Lega Nord a Ferrara.

Lodi non è nuovo a segnalazioni di questo tipo e anche se possono non piacere i modi in cui porta avanti le sue battaglie, questa volta è giusto apprezzare il suo genuino interesse per un decoro che ormai è praticamente scomparso.

Lodi si indigna e si muove, la stampa si indigna e si muove, diversi cittadini fanno lo stesso, ma quello che non è comprensibile è che cosa stia aspettando l’Amministrazione della città per fare (o almeno tentare di fare) qualcosa.

(Foto scattata da Nicola Lodi)

Va bene, d’accordo, ben vengano manifestazioni culturali, musicali, festival e quant’altro per alzare l’importanza di Ferrara, ma se non si cerca anche di far capire ai cittadini (tutti, specialmente gli avventori delle seratissime) che il comportamento civile è un dovere anche e soprattutto verso sé stessi, a che cosa serve?

Non ci sono provvedimenti da prendere?
Le palate di controlli della Polizia Municipale e di Stato devono essere sempre e solo ad appannaggio degli automobilisti?
Non si possono fare controlli e commisurare multe anche a chi insozza e degrada il centro storico?
E badate bene, io intendo multe salatissime!
Ce lo abbiamo il personale per fare una cosa come questa?
Se non esistono provvedimenti ad hoc, non possiamo crearli per il bene di questa città?

Non posso credere che al Sindaco stia bene vedere Ferrara ridotta a una latrina un giorno sì e l’altro no… Se così fosse, non vorrei vedere come vive in casa sua.


Conclusione e una martellata



Se e quando ci si deciderà a mettere un freno al vilipendio in atto, non è dato saperlo.
La strada è sicuramente in salita, anche se una dura presa di posizione da parte degli organi politici potrebbe, forse, smuovere qualche coscienza.

E qui, come diceva mia nonna, casca l’asino.

Voi che andate in giro per il centro alla sera a sbevazzare, ciarlare, gridare, farvi i selfie e poi mollate i rifiuti in giro, ovunque e comunque, e sputate, vomitate e pisciate dappertutto…un minimo di vergogna per essere voi stessi degli inqualificabili, deprecabili letamai, non la provate? Mai, in nessun momento?

Non vi date la nausea vedendo come riducete una città che, santo cielo!, è anche vostra?
Dove avete lasciato la coscienza? Soprattutto, ce l’avete una coscienza o siete solo dei pupazzi rimbambiti, ignoranti e con la segatura nel cervello?
Non vi fate schifo da soli?

Perché, sapete, a me e a molta altra gente a cui sta a cuore Ferrara voi fate tanto schifo. Di più: siete una vergogna. Siete una vergogna per il passato, il presente e il futuro di questa città (che di problemi, dovreste saperlo, ne ha già anche troppi).

Provate ad azionare il cervello (se c'è e ancora funziona) e fatevelo un esame di coscienza.
Che siamo già fuori tempo massimo.



Rolando Cimicchi


























2 commenti:

  1. Grande Rol! Ti auguro che questo sfogo diventi virale e apra le coscienze. A Reggio Emilia la situazione è la stessa, quando in fondo basterebbe che ognuno buttasse la propria bottiglia e si tenesse pipì e umori vari fino a luoghi più consoni...

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    1. Ciao ragazza e grazie. Io non so se diventerà virale, da quanti sarà letto e da quanti sarà condiviso e compreso. Io non sono più un ragazzo e da tempo ho smesso di avere filtri: le cose le devo dire e se la penna prude...devo lasciarla andare. (Mi dispiace di sentire che Reggio è messa nello stesso modo, ma lo temevo).

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